L’oligoterapia oligoterapiaè un metodo per prevenire e curare le malattie attraverso l’assunzione di sostanze chimiche chiamate oligoelementi, presenti nell’organismo umano in piccolissima quantità, gli oligoelementi hanno la capacità di catalizzare, cioè di facilitare e rendere più veloci, tutte le reazioni chimiche all’interno del corpo.

Come le vitamine, anche queste sostanze sono insostituibili e la loro mancanza può provocare alterazioni strutturali e fisiologiche favorendo le malattie.

Tutte le civiltà umane (soprattutto egizi, romani e caldei) hanno fatto ricorso agli elementi minerali presenti in natura utilizzandoli, in modo empirico, per scopi terapeutici.

Fu tuttavia il medico francese Jacques Menetrier che, negli anni Trenta del Novecento, che elaborò il sistema dell’oligoterapia, basato sull’assunzione di oligoelementi in grado di ristabilire l’equilibrio degli scambi biochimici nell’organismo umano, e quindi migliori condizioni di salute, e di rafforzarne le difese naturali.

Secondo Ménétrier, le mancanze degli oligoelementi nel corpo umano possono essere favorite da situazioni di stress, inquinamento ambientale, abuso di farmaci, assunzione di cibi poveri di elementi minerali a causa dell’impiego massiccio di pesticidi e prodotti chimici in agricoltura.

Queste condizioni sfavorevoli possono provocare nell’uomo un fenomeno chiamato “ametallosi”, cioè una mancanza di atomi metallici, che favorisce uno squilibrio generale dell’organismo e porta all’insorgere di malattie funzionali.

Correggendo lo stato carenziale di ametallosi, si riequilibra il metabolismo, guarendo la malattia funzionale e ripristinando lo stato armonico di salute “OMEOSTASI”.

Oggi si fanno vari usi dell’oligoterapia. Esiste, infatti, un’oligoterapia farmacologica, usata dalla medicina convenzionale, che tratta le varie patologie con dosaggi ponderali delle sostanze minerali.

Vi è poi un’oligoterapia “nutrizionale”, o integrativa, che mira a colmare le mancanze di elementi minerali tramite l’integrazione alimentare di oligoelementi ad alte dosi.

L’oligoterapia “catalitica”, invece, deriva dalle ricerche di Ménétrier e si basa sull’utilizzazione di oligoelementi a dosi piccolissime, nell’ordine del milionesimo di grammo, attraverso un’azione qualitativa e non quantitativa, somministrando i minerali secondo precisi modelli di riferimento chiamati “diatesi”.

Le diatesiSomministrazione di minerali secondo precisi modelli di riferimento:

In base all´osservazione clinica, J. Ménétrier individuò 4 grandi tendenze morbose generali che definì “diatesi”. Per ogni “diatesi” precisò le caratteristiche cliniche e gli oligoelementi specifici.

Nel corso della vita si passa lentamente dalle diatesi uno e due, dette “diatesi di nascita”, perché condizionate dal patrimonio genetico e familiare, alle diatesi tre e quattro, dette “diatesi di involuzione”.

Le prime due sono definite anche “diatesi giovani” perché esprimono vitalità, capacità di difesa e di adattamento, mentre le ultime due sono dette “vecchie” per il progressivo venire meno della vitalità.

In condizioni abnormi (infezioni, traumi, interventi chirurgici, abuso di farmaci, esposizione a condizioni di stress, abitudini voluttuarie…) si può assistere a un’accelerazione di passaggio a una diatesi più “vecchia”.

La somministrazione precoce e tempestiva dell’oligoelemento adatto favorisce il ripristino della condizione precedente, con il passaggio alle diatesi più “giovani”.

La diatesi 1 – “allergica” o del Manganese

La diatesi 1 – “allergica” raggruppa un insieme di manifestazioni morbose, espressione di una reattività abnorme, eccessiva, di tipo prevalentemente allergico (orticaria, eczema, asma bronchiale, rinite allergica, ipertensione arteriosa, palpitazioni, colon irritabile, algie diffuse senza deformità articolari).

Da un punto di vista del comportamento questo modello presenta una iperattività, intensa emotività, agitazione e euforia verso fine giornata.

L´oligoelemento di base indicato in queste forme morbose è il Manganese, mentre elementi complementari utili sono lo Zolfo e lo Iodio.

La diatesi 2 – “ipostenica” o del Manganese-Rame

La diatesi 2 – “ipostenica” raggruppa un insieme di manifestazioni morbose caratterizzate da processi infettivi a ripetizione a livello otorinolaringoiatrico, respiratorio, gastroenterico e urinario (rinite, faringite, tonsillite, otite, sinusite, bronchite, cistiti recidivanti, tendenza all´ipotiroidismo, alcune forme di eczema, colite, mestruo doloroso).

Dal punto di vista del comportamento questo modello reattivo è caratterizzato da ipostenia, facile affaticabilità, necessità di molte ore di recupero e di sonno, calo energetico nella seconda metà della giornata.

La terapia con oligoelementi è basata sulla somministrazione del complesso Manganese-Rame. Di frequente va associato il Rame, come oligoelemento complementare.

La diatesi 3 – “distonica” o del Manganese-Cobalto

La diatesi 3 – “distonica”, detta anche “neuroartritica”, raggruppa un insieme di manifestazioni morbose conseguenti a distonia neurovegetativa (disturbi della circolazione arteriosa e venosa, gastroduodenite, ulcera gastroduodenale, intestino irritabile, artrosi nelle sue varie localizzazioni, fibromialgie, disturbi della menopausa, insonnia, ansia e turbe dell’´umore, alterazioni del metabolismo).

È dominata dall’ansia e dalla diminuita capacità di concentrazione e di memoria. Caratteristica è la stanchezza al mattino, ma soprattutto il progressivo affaticamento nel corso della giornata che si esprime con senso di peso agli arti inferiori. Viene definita diatesi “vecchia” e di “involuzione”, in quanto si perviene ad essa partendo dalle prime due diatesi.

Il trattamento delle manifestazioni di questo modello reattivo è il complesso Manganese-Cobalto. Oligoelementi complementari frequentemente indicati sono: Cobalto, Magnesio, Potassio, Litio.

La diatesi 4 – “anergica” o del Rame-Oro-Argento

È la diatesi caratterizzata dalla mancanza di vitalità e capacità di adattamento dell´organismo (convalescenza, esiti di trauma recente o remoto, dopo un intervento chirurgico, processi infiammatori e infettivi a ripetizione e a lenta risoluzione, compromissione dello stato generale, depressione). Può essere transitoria o lieve come nella convalescenza, oppure essere persistente nelle situazioni precedenti lesioni anche gravi.

Si evidenzia la perdita progressiva della memoria con atteggiamento generale di rinuncia con tendenza all´isolamento e alla depressione. La stanchezza generale non migliora con il riposo.

Il trattamento richiede il complesso Rame-Oro-Argento.

Il rapporto tra le diatesi:

Le diatesi descritte da Ménétrier in Medicina Funzionale, sono modelli reattivi generali capaci di una progressione evolutiva.

Nel corso della vita si passa progressivamente dalle diatesi 1 e 2, dette “diatesi di nascita” in quanto condizionate dal patrimonio genetico familiare, alle diatesi 3 e 4, dette “diatesi di involuzione”. Le prime due sono definite anche “diatesi giovani” perché esprimono vitalità, capacità di difesa e di adattamento, mentre le ultime due sono dette “vecchie” per il progressivo venire meno della vitalità.

In condizioni fisiologiche si assiste ad una evoluzione dalle prime diatesi alle ultime. Tuttavia, episodi infettivi ripetuti, traumi fisici e psichici, interventi chirurgici, abuso di farmaci, surmenage psico-fisico, abusi alimentari o sessuali, abitudini voluttuarie, possono accelerare il passaggio ad una diatesi più “vecchia”.

La somministrazione precoce e tempestiva dell’oligoelemento specifico favorisce il ripristino della condizione precedente con il passaggio alle diatesi più “giovani”. In tal modo, un paziente che presenti prematuramente le caratteristiche della diatesi “distonica”, con l’assunzione di Manganese-Cobalto, può ritornare alla diatesi 1. Questa possibilità di passaggio da una diatesi all’altra, rende necessaria una valutazione periodica del singolo caso, non oltre i 2-3 mesi, per poter adeguare il trattamento alle modificazioni intervenute.

La “sindrome da disadattamento”

Secondo J. Ménétrier e H. Picard, la “sindrome da disadattamento” è la difficoltà di adattamento delle ghiandole endocrine agli stimoli ipofisari, secondo l’asse ipofiso-genitale e ipofiso-pancreatico. Non fa propriamente parte delle 4 diatesi descritte in precedenza, ma può associarsi ad esse.

Nella sindrome da disadattamento relativa all’ asse ipofiso-genitale si possono manifestare:

  • Ritardi di sviluppo locale o generale.
  • Impotenza sessuale funzionale.
  • Disfunzioni ovariche e del ciclo mestruale.

Nella sindrome da disadattamento correlata con alterazioni dell’asse ipofiso-pancreatico, si hanno manifestazioni da alterazioni del metabolismo glucidico:

  • Bulimia.
  • Malessere prima dei pasti.
  • Sonnolenza post-prandiale.

L’ associazione Zinco-Rame è il regolatore endocrino della sindrome da disadattamento dell’asse ipofiso-genitale, mentre l’associazione Zinco-Nickel-Cobalto è indicata nella sindrome da disadattamento dell’asse ipofiso-pancreatico.

Classificazione:

Diatesi Prima o Artritica o Allergica, nella quale prevalgono i processi di acidità e di riduzione e che è suscettibile di miglioramento con il MANGANESE.

Diatesi Seconda o Ipostenica, nella quale prevalgono i processi di acidità e di ossidazione e che è suscettibile di miglioramento con l’associazione del MANGANESE e del RAME.

Diatesi Terza o Distonica o Neuroartritica, nella quale prevalgono i processi di alcalinità e di riduzione e che è suscettibile di miglioramento con l’associazione del MANGANESE e del COBALTO.

Diatesi Quarta o Anergica, nella quale prevalgono i processi di alcalinità e di ossidazione e che è suscettibile di miglioramento con l’associazione ORO, RAME e ARGENTO.

Sindrome da disadattamento non è una diatesi pura, ma una disregolazione funzionale, che si può associare ad una delle diatesi maggiori o, provocata da un qualsiasi stress, può divenire il fattore che determina il passaggio di un individuo apparentemente sano verso una delle quattro diatesi e che si giova dei seguenti gruppi di oligoelementi:

ZINCO-RAME o ZINCO-NICHEL-COBALTO.

La logica delle associazioni di Oligoelementi

Una grande parte delle prescrizioni in oligoterapia catalitica prevede l’associazione di oligoelementi di base e complementari. La sinergia tra elementi mira a rendere ottimale l’effetto terapeutico. Le esemplificazioni proposte per ciascuna “diatesi” non sono ricette stereotipate, ma una guida modulabile in funzione della varietà della patologia e della sua evoluzione.

Indicazioni più frequenti:

Diatesi 1:

Nell’ asma allergica il Manganese viene associato allo Zolfo e al Fosforo, mentre nel trattamento dell’emicrania si sfrutta la sinergia di Manganese, Cobalto, Fosforo e Zolfo.

Diatesi 2:

Per la prevenzione delle infezioni recidivanti delle prime vie aeree nell’ infanzia, è utile associare Manganese-Rame e Zolfo, mentre nei casi più gravi è opportuno integrare, nella prescrizione, Rame-Oro-Argento.

Diatesi 3:

L’ indicazione sinergica di Manganese-Cobalto, Magnesio e Potassio è vantaggiosa per le sindromi dolorose artrosiche, con l’aggiunta di Fluoro in caso di osteoporosi.

Diatesi 4:

Nella depressione, caratteristica della diatesi “anergica”, si alterna Rame-Oro-Argento con il Litio. La strategia generale dell’oligoterapia catalitica Lo scopo fondamentale dell’oligoterapia catalitica è la correzione delle alterazioni funzionali, inquadrate nei 4 modelli reattivi generali, detti “diatesi”, mediante la somministrazione dell’oligoelemento diatesico specifico (Manganese, Manganese-Rame, Manganese-Cobalto, Rame-Oro-Argento), eventualmente integrata dalla prescrizione di oligoelementi complementari o ad attività neuroendocrina (Zinco-Rame, Zinco-Nickel-Cobalto).

Come stabilire una diatesi?

L’operatore fa una raccolta metodica, completa e coerente delle informazioni finalizzate allo studio di familiarità, tendenze morbose e aspetto psico-comportamentale del paziente in esame.

Dalle informazioni raccolte si cerca di individuare la diatesi dominante, secondo il modello interpretativo della Medicina Funzionale. Questo metodo permette la scelta dell’oligoelemento o degli oligoelementi di base, eventualmente associati ad oligoelementi complementari e nella prescrizione di tempi e modalità della terapia.

Nessuna controindicazione:

Gli oligoelementi non solo sono atossici, ma addirittura dei regolatori.

Per l’oligoterapia catalitica è più opportuno parlare di “non-indicazioni”.

Gli oligoelementi non sono indicati negli stati lesionali gravi ed evolutivi, nelle insufficienze d’ organo conclamate, nelle psicosi e nelle nevrosi strutturate.

In questi casi, l’oligoelemento somministrato non evidenzia effetti favorevoli o negativi, ma si rivela semplicemente inutile.

NOTA: come qualsiasi terapia, l’esperienza e la qualifica dell’operatore sono indispensabili, poiché individuare la propria diatesi senza rivolgersi ad un esperto risulta quasi impossibile.

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