La gemmoterapia è sostenuta da tre modelli di pensiero:

Modello biologico analogico (Pol Henry) che si basa sul parallelismo esistente tra:

l’evoluzione delle foreste, le modificazioni del terreno che esse provocano, e le corrispondenze esistenti tra le alterazioni del terreno umano, evidenziate dallo studio dell’elettroforesi delle proteine.
La fonte unica delle proteine è l’autotrofia delle piante, tramite la fotosintesi i vegetali captano i fotoni della luce solare e per mezzo della clorofilla e delle sostanze inorganiche e dell’acqua e dell anidride carbonica, formano il glucosio e da questo le proteine i lipidi e tutto quello che serve per la vita animale e vegetale. Le piante sono la sola fonte di queste sostanze per la vita animale. “Si può affermare che la fitoautotrofia vegetale è il processo centrale attorno al quale gravita tutta la vita terrestre attuale” (Pol Henry). Pol Henry studiando i germogli a scopo terapeutico intuì il parallelismo tra l’evoluzione delle foreste e l’evoluzione del materiale proteico umano. E come se nell’ontogenesi di una specie vivente vi fosse una relazione con la filogenesi di un’altra forma di vita. Egli, studiando i rapporti fra le piante e le loro associazioni (fitosociologia), capì che se una pianta o gruppo di vegetali allo stato arboreo o arbustivo era in grado di interferire con altri sistemi biologici in particolare l’uomo (effetto terapeutico), la loro simbiosi o antagonismo e la loro capacità di modificare il suolo trovavano ancora analogia con il sistema biologico umano e la sua patologia. In definitiva se una pianta o gruppi di piante sono in grado di elaborare e arricchire il suolo o degradarlo nella composizione, analogamente lo stesso effetto poteva aversi per il “terreno” umano con precisi effetti terapeutici. Tutto questo andava sperimentato e verificato. La sperimentazione degli effetti dei germogli sulle proteine del sangue umano ha dimostrato che l’analogia di partenza aveva un riscontro logico.

Alle proteine si deve il mantenimento delle specie e la trasmissione dei fattori ereditari, alle proteine e alle loro variazioni patologiche corrispondono analoghe variazioni vegetali e di terreno.

Nella evoluzione dei vegetali superiori si vede che la Betulla è il colonizzatore dei suoli incolti, l’Ontano colonizza i suoli umidi e li modifica; il Nocciolo alcalinizza i suoli acidi, migliorandoli cresce al confine tra l’Ontaneto e il Querceto. La Quercia, albero della foresta mista, cresce ai bordi dei terreni alluvionali, fornisce protezione dai raggi solari al sottostrato. Più tardi giunsero l’Olmo e il Tiglio più esigenti riguardo al suolo, per ultimi l’Abete e il Faggio preparano il suolo per i Rovi il Lampone e l’Erica. Gli studi comparativi mostrano analogie sorprendenti: le piante che formano più humus (Betulla e Olmo) assomigliano, nella loro azione, alle proteine alfa-globuline umane il cui aumento caratterizza lo stato infiammatorio acuto. Il Tiglio e il Castagno assomigliano alle globuline che sono legate alla reazione fisica dell’organismo. Il Lampone, il Rovo e l’Erica segnano la fine della foresta, e rappresentano i tassi variabili di globuline nel sangue, rappresentano la degradazione e degenerazione dei tessuti a seguito della fissazione di proteine degradate in essi (flogosi cronica, fibrinosi, degenerazione amiloide).

Tra humus e pianta vi è una corrispondenza analogica tale che permette, conoscendo l’ecologia e la fitosociologia di una pianta, di capire a quale proteina plasmatica essa corrisponde. E’ come se nelle proteine plasmatiche fosse conservata l’impronta dell’humus che ha contribuito a far crescere la pianta corrispondente. Il modello BIOLOGICO ANALOGICO, utilizza le piante tenendo conto delle interferenze tra piante di uno stesso ambiente, delle modificazioni che esse provocano nel suolo, della capacità che esse hanno di modificare le quantità di proteine plasmatiche. Per la terapia e le associazioni terapeutiche di alberi e arbusti si devono usare piante appartenenti ad un unico ecosistema, mai associare piante di ambienti (biomi) completamente diversi. Questo metodo è stato ideato da Pol Henry, il quale consigliava l’utilizzo dei gemmoterapici basandosi sulle alterazioni delle proteine plasmatiche evidenziate da test di laboratorio. Altri medici che hanno approfondito il metodo sono il Dott. Martin, Paquelet e Reymond.

Le proteine plasmatiche sono globulari e sono di due tipi: le ALBUMINE e le GLOBULINE, ad eccezione delle gammaglobuline e di alcuni enzimi vengono tutte sintetizzate nel fegato.

Le albumine sono circa il 60% delle proteine plasmatiche hanno struttura simmetrica e basso peso molecolare, hanno Ph acido, forte densità elettrica e sono solubili in acqua. Svolgono funzione di riserva proteica, esse formano la massa proteica disponibile per la difesa globale dell’individuo. Il loro aumento corrisponde alla possibilità di risoluzione positiva della patologia, una loro diminuzione rallenta i processi dell’organismo, più si abbassa più difficile diventa la risoluzione positiva della patologia.

Le globuline hanno peso molecolare più alto, struttura asimmetrica, meno solubili in acqua, ph più alcalino, densità elettrica più debole. Sono di quattro tipi:

  1. globuline alfa-1 circa il 5 %
  2. globuline alfa-2 circa il 10 %
  3. globuline beta circa il 13 %
  4. globuline gamma dal 14% al 20 %

I mutamenti dei loro valori nel sangue si verifica in diverse condizioni patologiche, perché esse sono legate al metabolismo di relazione e reazionale del sistema immunitario. Le globuline rappresentano la tendenza dell’organismo alla difesa all’immunizzazione e la risposta all’infiammazione cronica. La loro variazione è legata a uno stato patologico, l’evoluzione della patologia si può seguire con la progressione morbosa delle globuline che passa dalle alfa alle gamma. Il gruppo delle gamma-globuline è il più interessato alla difesa immunitaria, aumentano quando non cè una rapida risoluzione dellinfezione, e il loro aumento significa che linfezione è in fase di cronicità. L’evoluzione va dalle alfa alle beta alle gamma, la guarigione è legata alla normalizzazione istologica e umorale dei tessuti lesi e delle globuline che sono i testimoni della patologia del tessuto.

I tre regni che esprimono la vita: il minerale qui rappresentato dal suolo e i suoi minerali in “rotazione”, il vegetale rappresentato dal meristema che è un’embriogenia infinita e l’animale rappresentato dall’uomo, sono intimamente e indelebilmente uniti fra loro. La patologia tissutale (terreno) si riflette nell’evoluzione delle globuline, e l’evoluzione delle foresta è lo speculare riflesso dell’evoluzione delle stesse e delle loro alterazioni patologiche.

  1. L’ONTANETO con Alnus glutinosa e la flora associata sono sperimentalmente legati alle alfa-gamma globuline.(fibrinosi e fase essudativa).
  2. Il QUERCETO con Quercus peduncolata e la flora associata sono legati alle alfa-beta-gamma globuline (ialinosi).
  3. Il FAGGETO con Fagus sylvatica e la flora associata sono legati alle gamma-globuline (fibrosclerosi).

Lo stato di amilosi ipogamma è legato alle piante delle lande (erica, lampone ecc.).

Per essere terapeuticamente valido un preparato a base di meristemi vegetali deve migliorare il rapporto albumine/globuline o normalizzare le alterazioni di una o più frazioni globuliniche.

Modello clinico: è stato studiato e sperimentato dai Dott.ri Julien, Bergeret, Tetau, consiste nello studiare l’effetto dei gemmoderivati in funzione della patologia. Ogni gemmoderivato possiede precise indicazioni cliniche e ha un tropismo per determinati organi. Per cui fatta la diagnosi per la malattia si prescrive il gemmoderivato più idoneo a combatterla.

Modello del drenaggio: il termine e il metodo del drenaggio si devono al medico Antoine Nebel. Egli studiò diversi rimedi omeoterapici che dovevano preservare i pazienti dalle tossine o dai residui metabolici e facilitando l’azione del farmaco omeopatico. Il drenaggio si propone di stimolare il fenomeno della disintossicazione, il rimedio drenante permette di convogliare in senso centrifugo le scorie metaboliche (tossine, scorie del catabolismo ecc..) dell’organismo e di favorire la loro espulsione all’esterno agendo sugli organi emuntori (fegato, reni, intestino, polmoni, pelle, linfa e sangue). In questo modo l’organismo ha aperte le vie d’uscita che permettono alle tossine di essere eliminate dall’interno verso l’esterno dell’organismo.

I drenanti sono di diversi tipo Omeopatici, Fitoterapici, Gemmoterapici. I drenanti fitoterapici (tinture, estratti, polveri, tisane ecc.) agiscono a livello mirato sulle sostanze (tossine) e sugli organi. La gemmoterapia agisce, oltre che sugli organi e sostanze sulle turbe e le perturbazioni enzimatiche del Sistema Reticolo Istiocitario. Agisce quindi più in profondità, ma sempre agiscono su spazi biologici parziali per cui il successo è spesso solo temporaneo e parziale.

Nella tecnica del drenaggio i Gemmoderivati vengono prescritti alle dosi di 1/2 o 2/3 delle dosi usuali.

Tante sono le applicazioni del drenaggio meristematico e i gemmoderivati impiegati:
Drenaggio arterioso: Cercis siliquastrum, Cornus sanguinea, Olea europea, Populus nigra.
Drenaggio cardiaco: Cornus sanguinea, Crataegus oxyacantha, Syringa vulgaris, Zea mais.
Drenaggio cerebro-vascolare: Alnus glutinosa, Olea europea.
Drenaggio linfatico: Abies pectinata, Juglans regia, Vitis vinifera.
Drenaggio biliare: Acer campestris, Fraxinus excelsior, Rosmarinus officinalis.
Drenaggio del colon: Vaccinium vitis idaea, Vaccinium myrtillus, Rubus fructicosus.
Drenaggio intestinale: Vaccinium vitis idaea, Juglans regia
Drenaggio surrenale: Ribes nigrum, Quercus peduncolata..
Drenaggio cutaneo: Cedrus libani, Ulmus campestris, Platanus orientalis.
Drenaggio gastrico: Ficus carica, Alnus glutinosa.
Drenaggio epatico: Rosmarinus officinalis, Juniperus communis, Corylus avellana, Secale cereale.
Drenaggio immunitario: Juglans regia, Rosa canina, Prunus spinosa, Quercus peduncolata gemme, Vitis vinifera gemme.
Drenaggio metabolico: Betula verrucosa linfa, Fraxinus excelsior, Rosmarinus officinalis, Acer campestris, Prunus spinosa, Juniperus communis, Morus nigra.
Drenaggio osteo-articolare: Betula verrucosa linfa, Pinus montana, Vitis vinifera, Ampelopsis weitchi.
Drenaggio pancreatico: Juglans regia, Morus nigra.
Drenaggio renale: Fagus sylvatica, Juniperus communis.
Drenaggio prostatico: Sequoia gigantea, Vaccinium vitis idaea.
Drenaggio polmonare: Carpinus betulus, Corylus avellana, Viburnum lantana.
Drenaggio sistema reticolo endoteliale: Betula pubescens e verrucosa gemme, Quercus peduncolata gemme, Vaccinium vitis idaea.
Drenaggio della milza: Tamarix gallica, Juglans regia.
Drenaggio tiroideo: Cornus sanguinea, Rosa canina, Viburnum lantana.
Drenaggio uterino. Alnus incana, Rubus fructicosus, Rubus idaeus, Vaccinium vitis idaea.
Drenaggio testicolare: Sequoia gigantea, Quercus peduncolata.
Drenaggio venoso: Aesculus ippocastanum, Castanea vesca, Sorbus domestica.